Nel racconto quotidiano della politica dei social, dove ogni aspetto della vita privata diventa un capitolo da condividere con chi segue, la maternità di Giulia De Lellis sta attirando l’attenzione non solo dei fan, ma anche di chi osserva come il linguaggio delle influencer stia cambiando. Da quando è nata Priscilla, il 7 ottobre, la fondatrice del brand beauty Audrer ha scelto di non filtrare le proprie emozioni, restituendo un’immagine più reale e meno favolistica della sua nuova quotidianità accanto al compagno Tony Effe.
Negli ultimi giorni, attraverso una serie di storie Instagram, l’imprenditrice ha aperto un capitolo delicato della sua esperienza: quello dell’allattamento e delle difficoltà che ha incontrato fin da subito. Un tema che, come lei stessa lascia intuire, spesso rimane confinato nel silenzio, come se affrontarlo significasse ammettere una fragilità che non trova posto nella narrazione tradizionale della maternità ideale. Eppure, proprio dalle sue parole emerge la volontà di sdoganare un argomento che riguarda moltissime donne.
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Giulia ha raccontato ai follower di aver potuto allattare la sua bambina solo per poche settimane, meno di un mese, a causa di problemi fisici improvvisi. Una confessione arrivata senza filtri, con quella spontaneità che la caratterizza. “Io sono stata proprio sfigata, ve l’avevo mezzo accennato, con l’allattamento”, ha detto, lasciando trasparire non solo la delusione, ma anche il desiderio di spiegare quanto la maternità possa prendere strade inaspettate, spesso ben lontane dalle immagini perfette che popolano il web.

A segnare il suo percorso è stata una mastite particolarmente violenta, un’infiammazione che l’ha costretta a rivedere completamente ciò che immaginava per i primi giorni con la piccola Priscilla. Nel suo racconto si intrecciano dolore fisico, stanchezza e soprattutto la frustrazione di dover rinunciare a un gesto che molte mamme vivono come naturale. “Ho avuto una mastite devastante, purtroppo il latte mi è andato via subito dopo. Quindi non è che ho allattato tantissimo, neanche un mese, tra una cosa e l’altra”, ha spiegato, ricordando anche gli effetti più duri dell’infiammazione, che può ridurre drasticamente la produzione di latte.
Per rendere concreta la misura di quanto sia stato improvviso quel cambiamento, l’influencer ha mostrato anche un blister di integratori che aveva iniziato a prendere proprio per sostenere l’allattamento. Una confezione rimasta quasi inutilizzata, simbolo di una speranza interrotta bruscamente. “Sono rimasta con questa scatolina che non sono riuscita neanche a finire perché sono stata veramente tanto, tanto sfortunata”, ha raccontato, quasi a voler trovare nelle piccole cose il modo di far comprendere la portata di ciò che ha vissuto.
Solo in chiusura del suo sfogo, De Lellis ha scelto di allargare la prospettiva, toccando un tema più ampio e sociale: il silenzio che ancora circonda l’allattamento, soprattutto quando non procede come previsto. “L’allattamento è un argomento immenso di cui si parla ancora poco secondo me. Forse perché ogni storia è estremamente personale e parlarne è molto complicato”, ha detto, trasformando il proprio racconto in una sorta di invito a condividere di più, senza paura di sembrare imperfetti.
La sua testimonianza ha trovato spazio e ascolto nella sua vasta community, ma più in generale contribuisce a scalfire l’idea che la maternità debba per forza aderire a modelli irraggiungibili. Nel suo sfogo c’è la voce di tante donne che non si riconoscono nei racconti idealizzati e che vivono con fatica, dolore o frustrazione un passaggio presentato spesso come semplice e naturale. Il messaggio di Giulia si inserisce quindi in un discorso più ampio, quello sulle aspettative disattese, sui tabù che ancora resistono e sulla necessità di dare dignità anche alle fragilità.

