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Celebrities

Giorgio Armani, perché si vestiva di blu e lo usava sempre nelle sue collezioni

Con la scomparsa di Giorgio Armani si chiude un capitolo fondamentale della storia della moda mondiale. Non era solo uno stilista, ma un simbolo capace di ridefinire l’idea stessa di eleganza, imponendosi come icona internazionale. Conosciuto ovunque come Re Giorgio, Armani è morto il 4 settembre all’età di 91 anni. I funerali si terranno lunedì 8 settembre, mentre la camera ardente sarà aperta da sabato 6 a domenica 7, per permettere a chiunque lo abbia amato e seguito di rendergli omaggio. La sua forza è stata quella di superare i confini delle mode passeggere, creando un linguaggio stilistico senza tempo che ancora oggi influenza il fashion system.

Nei cinquant’anni di carriera, Armani ha saputo mantenere una coerenza rara. L’eleganza era la sua cifra distintiva, un codice che ha portato avanti senza compromessi, facendo della sobrietà il suo manifesto estetico. Al termine di ogni sfilata, era solito apparire in passerella per salutare e ringraziare il pubblico, un rito che ha interrotto una sola volta, l’estate scorsa, quando problemi di salute lo costrinsero a coordinare lo show da remoto. Anche in quell’occasione, però, non si tenne lontano dal suo lavoro, fedele a un impegno che non ha mai conosciuto soste.

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Giorgio Armani, perché vestiva di blu

Tra i tanti simboli del suo stile, uno in particolare lo ha accompagnato per tutta la vita: il blu. Non solo una scelta cromatica, ma un vero marchio di fabbrica, presente tanto nel suo guardaroba personale quanto nelle collezioni del brand. Armani lo indossava spesso per i suoi saluti in passerella, trasformandolo in un tratto di riconoscimento immediato. Per lui era il colore che meglio di ogni altro incarnava la vera eleganza, al punto da essere eletto a filo conduttore della sua visione di moda.

L’origine di questa predilezione affondava nelle esperienze personali. Lo stilista ricordava infatti che il blu lo aveva accompagnato nei momenti cruciali della vita: “È stato il colore del vestito per la cresima, ma persino della divisa militare”. Non era dunque un dettaglio casuale, ma un richiamo costante a tappe decisive, poi trasformato in segno identitario della Maison.

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Il blu scuro, declinato nelle sue sfumature più profonde e spesso associato a tessuti come il velluto, è diventato sinonimo di raffinatezza e sobrietà. Nelle parole di Armani, “È un colore pieno di possibilità, raffinato e sereno. È l’unica vera alternativa al nero: ne ha la potenza, ma ha una morbidezza speciale, notturna”. Un manifesto che sintetizza la sua filosofia e che oggi resta come eredità, non solo per la moda, ma per l’intera cultura dello stile.

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