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Che riccio hai? Ecco come capirlo!

Mossi, ricci, oppure afro: siamo sicuri che almeno questa classificazione siate riuscite a farla circa la vostra capigliatura. Ma non basta! Nel senso che, per chi non lo sapesse, gli esperti solitamente distinguono i capelli in varie categorie, a seconda della loro apparente natura, ovvero liscia, mossa o riccia, ma nessuno si sofferma sul fatto che, a loro volta, ognuna di esse si suddivide in ulteriori sottocategorie. Nel caso specifico dei capelli ricci, esistono altre 3 tipologie di ricci, ed è questo il motivo per cui la stragrande maggioranza delle persone fa difficoltà a riconoscere il proprio riccio. Effettivamente, non è poi così tanto facile, e né tanto meno nessuno si sofferma mai ad analizzare questo aspetto. Eppure, un po’ per curiosità personale, un po’ per essere maggiormente specifici con i prodotti che utilizzate e per fare correttamente una hair-care, è bene sapere precisamente i propri capelli di che pasta sono fatti. I ricci poi, spesso lo sottovalutate, ma sapevate che tendono a cambiare nel tempo? In un certo senso è come se crescessero o invecchiassero insieme a noi: altrimenti come si spiegherebbero tutti quei casi in cui alla nascita i capelli sono super ricci e poi invece via via con gli anni diventano lisci, e viceversa? Se voleste rispondere a queste domande, allora sarebbe il caso di partire proprio dalle basi: ecco come possiamo aiutarvi a capire qual è la categoria entro cui poter classificare i vostri ricci! 

 Quali sono le categorie entro cui classificare i propri ricci?

A ogni riccio, la sua categoria

Partendo dal presupposto che il metodo più esemplificativo per riconoscere i ricci è osservare il loro movimento, automaticamente possiamo affermare che quelli ricci, rispetto a tutti gli altri, riescono a compiere un vero e proprio giro su loro stessi creando delle spirali più o meno strette. Da non confondere con i capelli mossi, diversi nell’ampiezza del movimento: appaiono molto folti e corposi, ma non abbastanza compatti quanto quelli ricci. 

3 tipologie di riccio 

Distinguiamo, in base alla larghezza e al movimento, 3 sottocategorie per ogni tipologia di riccio: 

Ricci 3A: Misurano esattamente quanto un pollice e sono abbastanza ampi e voluminosi. Questi sono i più amati perché risultano definiti ed elastici e, solitamente, si presentano lucidi e morbidi. Si riconoscono abbastanza facilmente perché sono anche i più diffusi: oscillano da onde morbide a ricci più definiti. Per dare volume a questa tipologia di capelli bisogna scegliere prodotti nutrienti e idratanti, evitando piastre e ferri che potrebbero rovinare il loro naturale movimento

Ricci 3B: Hanno una circonferenza più piccola rispetto a quella standard di un pollice. Solitamente sono ben definiti ed elastici con buona densità e sono molto voluminosi. La tendenza al crespo, però, è molto frequente, così come anche il rischio di risultare opachi. Chiamati anche “ricci a spirale” possono essere un mix di riccio-boccolo e ricco-cavatappi. Per lo styling è preferibile usare una crema anti-umidità per ottenere un effetto più modellato.

Ricci 3C: Sono identici a una matita. Appaiono per lo più densi e voluminosi, anche se sono molto sottili; quindi, tendono facilmente a spezzarsi se non si usano le spazzole o i pettini giusti. Sono simili a quelli afro i cosiddetti “ricci a cavatappi”: devono essere idratati per mantenere l’aspetto vaporoso ed elastico che li rende incredibilmente affascinanti. Per mantenerli sempre in salute vi suggeriamo di utilizzare maschere naturali, come l’olio di cocco, ed evitare styling aggressivi, piuttosto sperimentate i bigodini per definire maggiormente il loro movimento.

E i ricci afro?

Come già specificato più volte, in realtà questi sono capelli molto fragili, soggetti a facile rottura. La causa sta nell’avere un minor numero di strati di cuticole: questo fa sì che non si riesca a proteggere adeguatamente il fusto dalla secchezza. Anche i capelli afro, e quelli maschili ne sono un esempio, rientrano nella categoria dei ricci, solo che per comodità sono stati classificati in un’altra sezione perché anch’essi possono presentare diverse caratteristiche, tra cui la forma prima di tutto. Sono i cosiddetti capelli di tipo 4 e vengono denominati afro per la loro curvatura sempre più stretta. L’arricciatura può variare, passando da stretta a molto stretta, e pertanto li distinguiamo in 3 subcategorie (a, b o c):

Ricci 4A: Estremamente arrotolati, assomigliano ad una S e sono molto definiti. 

Ricci 4B: Si ripiegano in angoli acuti richiamando la forma della lettera Z, in questi casi la curvatura è decisamente più stretta ma meno definita. 

Ricci 4C: Sono i più concentrati e voluminosi di tutti, ma meno definiti. 

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