Tra le tendenze capelli primavera/estate 2025, troviamo le onde strette, estremamente versatili e capaci di valorizzare qualsiasi viso. Senza considerare la facilità con cui possono essere fatte sulla chioma. Possibile realizzarle con la piastra o senza calore, comodamente da casa.
Le caratteristiche
Le onde strette sono il mosso più cool e regolare, con forme precise che ricordano i frisé ma più lunghe. Sono perfette sul capello lungo o molto lungo, dove le radici sono tendenzialmente piatte. Insomma, esattamente come ci immaginiamo una meravigliosa sirena. La forma perfetta è naturale ma precisa, si può creare su tutti i tipi di capelli, anche ricci, e il modo più semplice per realizzarla è intrecciare i capelli bagnati e asciugarli col phon. Una volta sciolti, i capelli avranno un movimento ondulatorio.
Come farle
Possibile realizzare le onde strette attraverso diverse tecniche come ad esempio: arrotolando le lunghezze su sé stesse, infatti, sarà semplice creare delle onde morbide, da lasciar ricadere sulle spalle. Oppure i bigodini sono perfetti per ottenere un effetto naturale. Quanto più grande sarà il diametro dei bigodini, infatti, tanto più morbide. Infine, per un effetto più definito c’è quello della piastra a tre tubi creata appositamente per questo tipo di piega. L’importante è ricordarci sempre di applicare il termo protettore ai capelli.
A chi stanno bene
La piega a onde strette da spiaggia piace tanto proprio perché è versatile e si adatta ad ogni tipologia di capello e di viso e ogni tipologie di texture, dai ricci ai lisci.
No crespo
Sappiamo che effettuare una piega mossa sui capelli come le onde strette, può successivamente creare un effetto crespo, perciò è consigliato:
utilizzare il balsamo anti-frizz durante i lavaggi, perchè aiuta a creare una sorta di “pellicola”, in grado di limitare l’assorbimento dell’umidità. Inoltre, la chioma che si trova troppo vicino la fonte di calore, tende a stressare il capello e le cuticole, quindi durante l’asciugatura è opportuno mantenere un po’ di distanza.
