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Covid19: parrucchieri e centri estetici di nuovo a rischio chiusura?

Manca poco al nuovo DCPM di Giuseppe Conte e le categorie a rischio non sanno davvero cosa aspettarsi. In particolare parrucchieri e centri estetici non sanno se potranno continuare a tenere la serranda della loro attività alzata. Dalla prossima settimana – 9 novembre 2020 – le cose potrebbero cambiare ancora e tutti attendono le nuove disposizioni governative nella speranza di poter ancora lavorare.

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Parrucchieri e centri estetici chiuderanno ancora?

La paura c’è e il rischio anche: un’ulteriore stretta potrebbe essere approvata e proclamata dal Presidente del Consiglio in questa settimana. Parrucchieri e centri estetici tremano in vista del nuovo provvedimento di Stato, ma l’aumento dei contagi è fuori controllo e l’unica soluzione sembra essere quella di maggiori restrizioni.

Se da un lato questo rinfranca virologi e medici, dall’altro chi fa parte delle categorie colpite si chiede come potrà continuare a sostentarsi e a garantire uno stipendio (seppur in cassa integrazione) ai propri dipendenti. I “ristori” stanziati dal Governo non comprendono – purtroppo – tutte le classi e le tipologie di attività e questo non fa altro che mettere in allarme i titolari di alcuni negozi.

È ora di un lockdown 2.0?

Sebbene siano in molti a invocare un nuovo lockdown, in realtà lo spettro di una chiusura generalizzata è stato scongiurato (per il momento). Si parla più che altro di limitazioni nelle zone rosse e non su tutto il territorio nazionale; se così dovesse essere, però, verranno colpiti anche i parrucchieri e i centri estetici adiacenti o all’interno di queste zone.

Quello che crea malcontento e rabbia è il vedere vani i proprio sforzi: queste categorie, comprese anche le palestre, i centri ricreativi, sportivi e le piscine, hanno lavorato rispettando i protocolli governativi, mettendo tutto in sicurezza e spendendo di tasca propria molti soldi per fare in modo di essere completamente in regola. Un trattamento davvero ingiusto se si pensa che potrebbero nuovamente trovarsi a tu per tu con delle chiusure ancor più stringenti.

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