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Arriva la Tassa Covid per i clienti di parrucchieri ed estetisti

Ok, il lockdown è finito e finalmente possiamo goderci un aperitivo al sole, un massaggio rilassante o un nuovo taglio di capelli dal nostro parrucchiere di fiducia. Ma purtroppo non è tornato tutto com’era prima e non si tratta solamente di orari ridotti o protocolli necessari prima di entrare in un locale: adesso i trattamenti e i servizi richiesti hanno un sovrapprezzo. Il motivo? La tassa Covid.

Cos’è la tassa Covid

Si era già parlato di un piccolo aumento di prezzi negli esercizi commerciali e Rienzi – Direttore dell’Associazione Codacons – aveva chiaramente espresso il suo dissenso, confidando, però, che si trattasse di casi isolati e soprattutto temporanei. Oggi non sembra essere così: a quanto pare dalla riapertura di centri estetici e saloni per parrucchieri i prezzi hanno continuato a lievitare.

Si tratta della cosiddetta tassa Covid19, comparsa addirittura su alcuni scontrini fiscali. È accaduto in tutta Italia e diversi consumatori hanno verificato un aumento di prezzo su trattamenti di vario genere; anche a Molfetta qualcuno lamenta questa situazione.

tassa covid
Foto: youtg.net
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Foto: youtg.net

Secondo quanto affermano i titolari di alcune attività, la tassa Covid si è resa necessaria a causa del continuo esborso dovuto alle sanificazioni e all’acquisto di materiale per la sicurezza individuale (quali kit monouso, disinfettanti, mascherine e guanti in lattice).

Cosa ne pensano i parrucchieri

Un parrucchiere della provincia di Bari dichiara: «Abbiamo invocato da sempre la riapertura delle attività, ma non immaginavamo di doverci scontrare con costi proibitivi per l’ acquisto di tutti i dispositivi per garantire, giustamente, la sicurezza dei nostri clienti. Per non parlare delle sanificazioni degli ambienti che devono essere fatte più volte al giorno, utilizzando soltanto un tipo di procedura dettata dalle disposizioni. Per tutto questo, già dei miei colleghi hanno ricevuto multe esagerate soltanto perché anziché utilizzare un prodotto ne hanno utilizzato un altro. Ecco spiegata la tassa “Covid 19” che duole prima di tutto a noi dover applicare». 

Ma non tutti hanno deciso di applicare la tassa ai trattamenti offerti; un altro parrucchiere, infatti, dice: «I miei prezzi sono uguali a quelli precedenti l’emergenza in quanto proprio durante le settimane di chiusura mi ero impegnato con i miei clienti a non aumentare le tariffe, nonostante i costi aggiuntivi che noi stessi abbiamo subito. È stato una sorta di patto d’ onore, che intendo mantenere».

La tassa Covid19, tuttavita, sorprende i clienti. Spesso non viene segnalata prima di procedere con i trattamenti richiesti e ci si ritrova a pagare il sovrapprezzo “a tradimento”. Il punto di vista dei titolari delle attività è corretto, per questo motivo – probabilmente – dovrebbe essere il Governo stesso a intervenire e offrire a un prezzo modico o addirittura azzerato, tutto il necessario per lavorare in sicurezza senza pesare sui singoli consumatori.

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