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Sicilia: arriva il taglio di capelli sospeso per i senzatetto

Avete presente il “caffè sospeso”? L’usanza napoletana che lascia il caffè pagato a una persona qualunque che ne ha bisogno, ma non può permetterselo. Bene, a Gela arriva il “taglio sospeso”, l’originale iniziativa di Adoces Sicilia e molti parrucchieri della zona. Scoprite di cosa si tratta!

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Cos’è il taglio sospeso?

Questa bellissima iniziativa ha già permesso ad almeno un centinaio di persone di ricorrere a un taglio di barba e capelli gratis. Ben 50 persone, a Gela in Sicilia, hanno preso in mano il loro portafoglio e dopo solamente 24 ore dal lancio del progetto hanno offerto dei tagli completi di barba e capelli a chi per problemi economici non può permetterseli normalmente.

Giacomo Giurato, Presidente di Adoces Sicilia ha dato il via alla campagna ed ecco cosa ha dichiarato:

«Ho tenuto a battesimo questa iniziativa insieme con i parrucchieri Cristian Battaglia, Simone Portelli e Franco Terranova, ma in poco più di due giorni si sono uniti al progetto decine di altri barbieri e soprattutto abbiamo raccolto il contributo di tanti anonimi benefattori».

E ancora:

«Ora a Gela già un centinaio di persone in difficoltà potranno farsi tagliare i capelli e la barba grazie al cuore generoso di chi al cassiere del proprio salone ha pagato un servizio completo senza sapere chi ne usufruirà e senza ricevere mai nemmeno un grazie».

Come diciamo sempre, questi riti – per molti normali e all’ordine del giorno – per qualcuno rappresentano in realtà un gesto di grande affetto e solidarietà, ancora di più se si pensa che è fatto da sconosciuti verso altri sconosciuti.

La parola della pedagogista

Vania Romano – pedagogista clinica – in riferimento a questa speciale iniziativa ha detto:

«Si tratta di un’iniziativa interessante sotto l’aspetto sociale e psicologico perché si propone un intervento di promozione del benessere e di recupero dell’autostima. Anche dalla cura di sé si può infatti ripartire per ricostruire e ricostruirsi, è un modo per prendere in mano le redini della propria vita che permetterà a quanti accetteranno o riceveranno questo dono di raggiungere un miglior livello di dignità e proporsi agli altri in una veste presentabile. Anche in questa maniera i bisognosi imparano a volersi bene, ripartendo proprio da se stessi».

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