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Torino lancia l’allarme: boom di parrucchieri ed estetiste abusivi

I dati di Torino sono allarmanti: più di 6.000 parrucchieri ed estetiste lavorano in modo totalmente abusivo: la pandemia ha messo in ginocchio questi settori e durante il periodo del lockdown e delle zone rosse si è alimentato un clima che ha favorito alle categorie colpite dall’emergenza sanitaria di lavorare pur non essendo in regola e violando, soprattutto, le norme restrittive del Governo.

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Torino: boom di parrucchieri ed estetiste abusivi

Graziella Gallo di Confartigianato ha spiegato cosa significano i dati riscontrati a Torino per quanto riguarda parrucchieri ed estetiste:

Quello dell’abusivismo è un fenomeno che con l’emergenza sanitaria si è ingigantito. È necessario frenare il dissanguamento che stanno subendo le imprese e permettere ai privati di fare scelte consapevoli. Noi stiamo cercando di sopravvivere a questi due anni e le nostre imprese stanno vivendo una situazione drammatica.

Parrucchieri ed estetiste sono rimasti chiusi a causa delle norme governative e la risposta a queste restrizioni sono state le offerte dei trattamenti a domicilio. Ecco cosa spiega Davide Padroni della CNA:

Ormai il fenomeno dell’abusivismo non si manifesta più in modo strusciante, ma emerge direttamente sui social. Sul marke place di facebook sono numerosi gli annunci postati dagli abusivi. Per ogni parrucchiere o estetista c’è un abusivo. È una questione di mentalità e cultura. Si deve attuare una campagna di sensibilizzazione perché la gente rischia sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista della legalità fiscale.

Sempre Graziella Gallo, poi aggiunge:

Io sono iscritta al gruppo Facebook della città dove vivo e vedo spesso post di gente che cerca qualcuno che vada a casa a farle unghie o taglio di capelli.

Anche l’Assessore al Commercio della Città di Torino ha espresso la sua opinione su quanto succede oggi con parrucchieri ed estetiste abusivi che lavorano a domicilio:

La Città sta lavorando di concerto con la Prefettura e le associazioni di categoria per attuare ulteriori azioni volte a contrastare l’abusivismo. Da questo impegno nasce l’idea di questa campagna istituzionale che punta sul rendere più informati e consapevoli i cittadini.

Infine, poi, sulla questione, Davide Padroni conclude così:

Un mese abbiamo incontrato i rappresentanti di finanza, carabinieri, polizia e vigili e con loro abbiamo immaginato un protocollo per contrastare l’abusivismo. Stiamo attendendo il parere della Prefettura.

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